Come il maglione che mi ha prestato mamma. E' bello perchè finalmente io e lei ci passiamo le cose a vicenda, o meglio, io le rubo a lei con la domanda "Me lo presti?" e poi non le torna più niente indietro. Nel suo armadio, dico. Non le restituisco più niente e dopo un po' viene lei stessa a frugare tra i miei vestiti per riprendersi ciò che è suo.
E' che ad avere due fratelli maschi mi sento un po' sola. Mi manca la presenza di una sorella, una ragazza come me con cui chiacchierare di cose da ragazze. Semplice, no? Una roba così. Loro, poi, sono in due e si fanno un sacco di compagnia, mentre io poi passo per l'asociale della famiglia che se ne sta nascosta in camera sua tutto il giorno tutti i giorni - che poi è vero - con la testa tra i suoi libri e la sua musica allo stereo.
Ma anche litigarci, eh, anche litigarci, con una sorella, andrebbe bene. Anche insultarci per un nonnulla, insomma, anche rubarsi gli smalti o ascoltare l'una le telefonate dell'altra per dispetto e poi abbracciarsi così perchè ci va.
Cose del genere. Ci sarebbe anche L., lei è quasi una sorella per me. O le mie cugine - quanto le adoro, quelle pazze scatenate! - ma non è la stessa cosa perchè sono lontane. Sono loro che mi passano i vestiti che a loro vanno stretti, come io faccio con le cuginette piccole.
E anche L. è lontana e mi manca da morire, e poi credo che ad avercela in casa 24 ore al giorno finiremmo per non sopportarci, perchè siamo proprio due caratteri che non combaciano. O forse sì, forse combaciamo, ma in un modo un po' strano, perchè siamo talmente diverse (forse come gli opposti, che si attirano).
Ma comunque, io, una sorella non ce l'ho, e sono la più grande e sinceramente non so che fare. I miei fratelli mica giocano con le bambole, oh. Almeno in quello sarei stata capace di far loro compagnia, chessò, inventando storie romantiche e via dicendo. Il punto è che quei due fanno la lotta e giocano a pallone e si tirano pugni. E comunque non avrei voglia di giocare con le bambole, se anche fosse.
Però dicevo di mia madre, che finalmente sono alta quasi quanto lei e grande abbastanza perchè i suoi vestiti non mi cadano di dosso. Mi piace. E pensare che da piccola ero proprio uno scricciolo e sentivo un sacco di mie amiche che già prendevano i vestiti dalle madri, mentre io le guardavo così, senza sapere che dire, perchè io mica mi facevo prestare le cose da mia madre. Io non ero mai abbastanza alta, abbastanza... boh, abbastanza e basta.
Poi d'un tratto sono tipo esplosa verso l'alto e in due anni ho preso 20 centimetri, che ora mi permettono di guardare il mondo dall'alto. Mi fanno pure sentire fuori luogo, sapete, quei centimetri in più. Mi sento così ingombrante, certe volte. Però adesso sono io a ridere degli altri, e li guardo abbassando la testa e non alzandola come facevo prima. E' figo.
Okay, ora non pensate che io sia una giraffa di 1 metro e 80 - non arrivo nemmeno al metro e 70, in realtà - però la mia altezza ce l'ho e mi sta bene, più o meno.
E poi, mi bruciano gli occhi. Queste cazzo di gocce che mi spruzzano negli occhi bruciano un sacco e mi fanno sbattere le palpebre veloceveloce che non riesco nemmeno a vederci bene.
Sto leggendo Segreti e Sorelle, di Alyson Noel (coi due puntini sulla "e", solo che non so come fare a metterli). L'ho ritrovato tra i dizionari di lingua, mentre cercavo i miei occhiali, stamattina. Che poi li ho trovati tra le coperte del mio letto, guarda un po' che roba.
Mi piace, come libro, e anche il titolo. Forse è perchè si tratta di sorelle che mi vengono questi pensieri da ragazza-sola-e-depressa, cosa che non sono. Non ancora, comunque... no, dai, non lo sono e basta. Forse è solo un'autoconvinzione, come dico io. Ovvero cerco di convincermi che le cose non siano come sono davvero. Non credo che sia così, comunque.
E' che boh, mi sento sola sul serio. E ho il naso tutto tappato e domani non vado a scuola perchè non sto troppo bene e poi c'è autogestione e nessun corso che mi interessa più di tanto. E comunque i prof non ci sono, quindi non mi perdo niente.
Stamattina sono andata con la mia classe ad un convegno sulla salute degli adolescenti, proprio dietro la piazza del Duomo. Hanno parlato di cose come tabagismo, sesso sicuro e alcolismo; le solite menate, insomma.
All'inizio è stato pure interessante, ma poi noiooooso. E' durato quasi tre ore, e io sinceramente mi stavo addormentando (eravamo seduti su quelle comode poltrone rosse, tipo cinema, e quelle mi mettono sonno). Il bello è che subito all'uscita c'erano tre ragazzi che si fumavano una sigaretta! Tante parole sprecate per niente, già.
Poi al pomeriggio ho dormito due ore filate, che quando mi sono svegliata stavo da Dio. Non ho studiato proprio un emerito ciufolo, ma va bene. Domani avrò tutto il giorno a mia disposizione, no? Speriamo di combinare qualcosa, dato che ci hanno sommerso nelle verifiche per le prossime due settimane.
E boh, certe volte mi viene voglia di prendere e mollare tutto, ché tanto non ne vale la pena.
RedCherry
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