Quarantaquattrogatti

E un nove in matematica.
Posso ufficialmente mettere una crocetta di fianco alla voce della mia lista di cose da fare prima dei diciott'anni. Non credevo ci sarei mai riuscita.
Odio la matematica; è così rigida e morta, mi sembra proprio morta, più morta del latino non so perchè. E' che è così pieno di regole e formule che poi mi scordo sempre e c'è solo un modo per risolvere i suoi problemi e le sue equazioni e trovare le sue x (che sinceramente mi hanno rotto proprio le palle). E se non ti viene in mente quel modo, allora non va bene. E se sbagli una piccola parte, viene tutto sbagliato. E puoi studiare fino a farti scoppiare il cervello, ma se un problema non lo sai fare, non lo sai fare e basta. Il che mi dà i nervi.

In questi giorni, a parte il nove (primissimo nove!), ci sono stati i complimenti (scritti, ovviamente, perchè quello figuriamoci se si abbassa al livello di dirti un "brava" in faccia) del prof di italiano, per il mio tema, e quello di complimenti non ne fa mai e con lui un sette e mezzo è un gran bel voto, proprio da sogno.
E ci sono stati sbuffi e sbadigli e una partenza e delle belle schiacciate e qualche lacrima e un ragazzo che mi ha messo un braccio intorno alle spalle e mi è venuto così vicino con la faccia che ho avuto voglia di baciarlo ma non l'ho fatto. E incontri casuali e la pioggia e il sole che si è nascosto dietro alle nuvole e quella di francese che non risponde alle mie domande e i capelli che sembrano più corti del solito e belli ricci e un nuovo Signor Brufolo sulla guancia.
Poi smalto rosso e un bel bracciale e una bella maglia e i Queen e i Coldplay e il vento e sogni strani e io che mi indebito con i miei compagni di classe che mi prestano le monete per comprarmi qualcosa alla macchinetta, solo che poi mi dimentico sempre di restituirglieli e secondo me in quinta saranno lì ad impormi gli interessi perchè chissà quando mi ricorderò di portare i soldi da ridare.
E poi niente, e poi niente, ho solo una gran voglia di andare in letargo.

RedCherry