mercoledì 14 dicembre 2011

Era la seconda media

Qualche anno dopo quel martedì, o era giovedì?, che avevo la foto di classe e l'ora prima era successa una cosa e avevo pianto e quel pomeriggio, nel letto, con la faccia schiacciata contro il cuscino, avevo deciso di cancellare quell'episodio dalla mia testa, perché era stato talmente umiliante. Il bello è che alla fine, a continuare a ripetermi dimentica dimentica dimentica, non l'ho più scordato.
Era prima che Fede T. avesse tutti quei problemi e non volesse più mangiare e diventasse irritabile e andasse dallo psicologo.
Era dopo che mi ero legata con L.
Era un paio di anni dopo quel periodo in cui Fede T. andava in giro a dire Sono uno scorpione, guarda come pungo! e dava a tutti dei pizzicotti tanto forti che ti rimanevano i lividi, e a me un po' faceva paura.
Era quattro anni dopo quel mercoledì del 14 febbraio, era San Valentino, e io avevo regalato ad A. un orsetto bianco che aveva in mano un cuore rosso e quando gliel'avevo consegnato - era in un pacchettino rosso - lui non faceva che sorridere e io ero imbarazzata da morire perché sua madre mi aveva ringraziato. Mi chiedevo perché diavolo mi avesse ringraziato lei, che c'entrava lei?, il regalo era per A. Io ero tutta rossa e avevo un po' voglia di piangere per l'imbarazzo. Due giorni prima ero andata in cartoleria con mamma, ed era pieno di cose carine, cuori e fiori di carta, tutto rosa e rosso e con tante scritte tipo Ti amo, Per sempre, Ti voglio bene. Io avevo deciso che sul cuore che volevo io per A. non ci sarebbe dovuto essere scritto niente, perché non dovevo dirgli nulla, a parte forse che stare vicino a lui mi faceva battere forte il cuore. Ma nessuna delle cose in vendita diceva una cosa simile. Avevo 8 anni ed ero piccola così, ma avevo gli occhi grandi.
Era la seconda media quando in classe stavamo preparando i cartelloni per la festa di fine anno (o forse era Natale?). Era pochi giorni dopo che io avevo visto una puntata di Melissa P. alla tele, da sola, di notte, e avevo raccontato alle mie compagne di classe una delle scene, quando un tizio che quella Melissa P. manco conosceva le aveva chiesto: Mi vuoi baciare?, e lei aveva fatto sì con la testa, e allora lui aveva detto E allora baciami l'uccello, e l'aveva presa per le spalle e l'aveva spinta giù, e si vedeva questa Melissa P. che s'inginocchiava e io ero rimasta con le sopracciglia corrugate e gli occhi spalancati. Era quel "E allora baciami l'uccello", insomma, dov'erano le scene romantiche che volevo? Merda. Avevo dodici anni.
Era appunto la seconda media, qualche giorno dopo che avevo visto una puntata Melissa P. e avevo raccontato la cosa alle mie compagne di classe, che ridacchiavano e mi fissavano abbastanza sconvolte.
Beh, mentre preparavamo quei cartelloni, eravamo divisi in due gruppi e Fede T. era in uno dei suoi periodi particolari e se ne stava seduta vicino al bulletto della classe, il classico stronzo che rifaceva per la terza volta la seconda media. E col bulletto c'erano pure tutti i ragazzi che li fissavano, e mi ricordo che Fede T. se ne stava con le gambe accavallate e il tizio le toccava il seno (era ben messa, da quel punto di vista, e la invidiavo un sacco perché io invece ero piatta come una tavola da surf) e diceva agli altri ragazzi Guardate che tette! e lei niente, se ne stava lì a dare colpetti alle mani del ragazzo e continuava a parlare di non so che, come se niente fosse. E mi ricordo che io pensavo ma perché non dice qualcosa al tizio? Poi tra l'altro tutti i ragazzi erano lì, ben attenti, a sghignazzare, quasi con la bava alla bocca.
E niente, non so perché io ne stia parlando, ma qualche giorno fa l'ho incrociata e abbiamo parlato, ha un ragazzo, delle amiche, non ha più me, non fa più la stronza, sorrideva, stava bene, sembrava felice, l'ho abbracciata, ma non forte come si fa con le amiche, più un abbraccio veloce, non come si fa tra amiche d'infanzia, più come quando hai avuto un bambino e ti si fanno le congratulazioni, anche se sarei voluta fermarmi di più, ma poi non so se a lei sarebbe piaciuto. Poi ci sono certe cose che in seconda media non capisci, ma che ora mi vengono in mente. Era bella, stava bene.
Mi manca.

Cherry

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