martedì 6 marzo 2012

Una roba che proprio non so fare

E' consolare le persone.
Insomma, quando vedo qualcuno di fronte a me che mi scoppia a piangere così, di punto in bianco, vado abbastanza nel panico. Sono più una che in queste situazioni tende a non approcciarsi in modo, come dire, fisico. Piuttosto mi metto a parlare e parlare, faccio una lista dei punti negativi e quelli positivi per cui vale o non vale la pena starci male; pro e contro, una roba così. E ascolto e ascolto e ascolto, ché alla gente fa bene sentirsi ascoltati, è così bello. E uso la voce dolce che conservo per occasioni del genere, dicendo quello che la gente vuole che le si dica.
E provo un odio profondo per le persone che, in un momento in cui sto di merda e avrei solo voglia di sentirmi dire quello che voglio IO, cominciano a dire il contrario, a opporsi, a sputarmi in faccia i loro pensieri. Insomma, perché? Non chiedo tanto, ma spesso nessuno capisce. Per questo non mi apro mai completamente, della serie che conosci ogni singola parte di me (anche L., lo dice, che sono una tipa indipendente e che i problemi me li risolvo sempre da sola, e che per questo mi ritiene matura e mi apprezza, ma io non so quanto ci sia da apprezzare di una cosa del genere), e non l'ho mai fatto con nessuno.
C'è anche da sapere che io non piango mai se qualcuno mi guarda o mi sta vicino. E' una cosa che non sopporto, soprattutto essere abbracciata mentre frigno. Mi fa sentire maledettamente vulnerabile, debole. Non voglio che la gente provi una fottuta compassione per me. Vorrei solo che se ne andassero, in quei momenti, ma loro no, loro fanno quelli carini che ti offrono la spalla, e io la loro spalla del cazzo non la voglio. Mi basta la mia.
E quando uno si accorge che sto per scoppiare in lacrime e io mi accorgo che se ne è accorto... beh, non riesco più a fermarmi. Giuro. Quindi, meglio prevenire che curare, come si dice. Per questo mando giù i singhiozzi e respiro a fondo e mi butto in faccia un sorriso del tipo "okay, ora sto sorridendo, mi vedi?, levati dalle palle". E poi quelli dicono ehy, S. non ha problemi. E' sempre allegra. 'Sti cazzi. No, vabbè, dai, ora passo per la depressa a vita, e non è così. Ci sono momenti no (tipo stamattina) e momenti sì, credo sia normale. E poi c'ho gli ormoni che mi scombussolano il cervello (sì, brava, usiamoli sempre come scusa, eh?).
Ma dicevo, appunto, che quando qualcuno piange non so se abbracciarlo o meno, perché io odio quando in situazioni del genere la gente mi abbraccia - insomma, non voglio!, è come se infrangessero la mia sfera emotiva, come se facessero a brandelli la parte più fragile di me -, ma magari quello vuole assolutamente essere cullato tipo marmocchio e io che ne so come fare 'ste cose? A parte che mi sentirei un'idiota completa. Quello che faccio io è al massimo fare una carezza sul viso o sui capelli della persona in questione, ma, più di così, non me la sento di andare oltre. Probabilmente non è molto normale, anche perché mi sa che passo per l'insensibile di turno. Però ci provo, oh.

Cherry

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