giovedì 5 aprile 2012

Fe-fe-festa!

Io e C., per giorni e giorni, non abbiamo fatto altro che esaltarci per la festa.
Io: Dove andiamo?
Lei: Alle festa!
Insieme: FE-FE-FESTA!
*Seguono diverse serie di balletti scoordinati*.
G.: Cheppalle, ragazze, ebbasta!
Ebbene, la festa è finalmente venuta. E' stata ieri sera. Sono andata a prendere C. alla fermata e abbiamo fatto la strada del ritorno insieme, in autobus. Abbiamo parlato di musica e ascoltato musica col mio iPod, poi siamo andate a casa di Fede S., che ci ha truccate. Abbiamo cenato, ci siamo vestite, tutte rigorosamente in bianco e nero. Mi sono messa quel vestito carino senza maniche, lungo fin sopra le ginocchia, bianco, e le All Star nere (sì, abbinamento bizzarro).
Vabbè, tutte eccitate siamo andate lì in quel locale, che alla fine non era un vero e proprio locale, ma due grandi sale con un bar, un palco, e ovviamente la musica. All'inizio hanno suonato un po' di band rock, ed è stato figo, perché non ce l'aspettavamo. Abbiamo preso due drink ciascuna, e Fede S. è partita per prima.
Un bel po' di tempo dopo hanno messo la musica da discoteca (in assoluto non proprio la mia preferita, anzi, mi fa un po' tanto cagare, ma per una sera ci sta, dai) e abbiamo cominciato a ballare come delle pazze. Hanno messo quelle luci strane che ti danno il mal di testa, e, tra alcol, musica, caldo e luci, dopo un po' non avevo più equilibrio e mi girava la testa e non ho fatto altro che ridere senza motivo, mentre Fede S. sembrava stesse per svenire e C. ridesse con me per un motivo ignoto. E' stato divertente, e ad un certo punto mi sono lanciata e ho cominciato a ballare con un tipo; appena mi sono avvicinata e l'ho visto in faccia, me ne sono pentita (era orribile), e stavo per scoppiargli a ridere in faccia. Era tutto preso bene e mi si strusciava addosso, da bravo viscidone che era. Dopo venti secondi netti l'ho mollato lì e me ne sono andata, trascinando Fede S. e C. dall'altra parte della sala.
Alla fine eravamo distrutte, ci facevano male le gambe, eravamo fuse dall'alcol. La madre di Fede S. è venuta a riprenderci, io durante il tragitto in macchina mi sono addormentata sulla spalla di C., lei ha posato la testa sulla mia. Abbiamo dormito a casa di Fede S., parlato della festa, struccate, svestite, andate a letto. Ho dormito in mezzo a loro, coi gomiti di Fede S. puntati in mezzo alla schiena, i capelli di C. in faccia. Stamattina ci siamo svegliate presto, abbiamo fatto colazione e poi ci siamo rannicchiate sul mega divano della mega sala di Fede S., a guardare Edward mani di forbice alla mega televisione della mega sala di Fede S., avvolte in una coperta.
Insomma, è stato bello. Forse me la aspettavo meglio, la festa. Forse. Non ne sono sicura. Non sono abituata ad andare per locali e discoteche (e i miei non permetteranno che io mi ci abitui), ma mi è piaciuto.
Comunque preferisco le feste in casa, più rilassate, con i ragazzi della compagnia con cui uscivo prima che arrivasse l'inverno (poi faceva troppo freddo per stare fuori). Quelle dove facevamo il gioco della bottiglia e ci divertivamo da pazzi e conoscevamo gente nuova e non c'era musica assordante e si poteva parlare e andavamo a comprare lattine di birra e bottiglie di alcol e poi correvamo tra le stanze coi cervelli andati e disturbavamo quelli che limonavano e preparavamo i pop-corn che scoppiavano fuori dal microonde e mangiavamo caramelle morbide alla frutta e panna montata.
Sì, mi mancano un bel po', quelle feste.

Cherry

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