Che è un verso di una canzone dei Foo Fighters, ma comunque.
Nel mio quartiere ci sono molte molte ville/villette, tutte molto carine, okay, tutte molto simili, colori chiari, bianchi, rosini, giallini, marroncini, azzurrini (eccetera eccetera...). Poi, bum!, c'è questa casa gialla come una palla d'oro e arancione come un concentrato di carota e agrumi. E' molto particolare, con finestre tutte diverse dalle forme strane, un tetto marrone caldo e delle vetrate colorate.
Passo davanti a questa casa ogni pomeriggio, quando ritorno da scuola. Ci passo a piedi, tornando dalla fermata dell'autobus, e ogni volta mi viene da pensare a me stessa.
Questa bella casetta non è ancora completamente finita; saranno - quanti? - cinque anni che la stanno costruendo. Prima dell'inizio dei lavori, al suo posto c'era un'altra villa, che era molto molto simile al resto del quartiere. Poi questa abitazione è stata completamente demolita; rasa al suolo, insomma. E sopra, come già detto, ne hanno costruita un'altra tutta da zero.
Ecco, questa bella storiella per dire che mi sento molto in solidarietà con questa villettina. Si sentirà guardata male, probabilmente, da tutte le altre villettine che la circondano, no? Loro che hanno le finestre tutte ordinate e dello stesso colore e della stessa forma, una dietro l'altra; e hanno una porta normale, come tutte le case normali, mentre lei ne ha una che sembra un arco (la mia prof di storia dell'arte direbbe "S.! E' una volta, non un arco!"), e le pareti esterne sono di due colori diversi mentre quelle delle altre sono tutte bianche uguali.
Ci pensavo proprio oggi, che io qua non so che ci faccio. Perché non sono adatta a questa città, non è abbastanza grande, non abbastanza varia, le case e le persone e i miei coetanei si assomigliano tutti un sacco e io sono diversa, sono un po' un pugno nell'occhio come la casa; non perché io sia gialla e arancione, ma perché semplicemente risalto nella massa, ecco cosa.
Mi sento un po' come la villetta perché mi sembra di essermi demolita da sola per poi dirmi Ricomincia tutto daccapo, che così non mi piaci, e l'ho fatto veramente, mi sono ricostruita pezzo per pezzo, e probabilmente, se potessi, mi appenderei al naso un cartello con su scritto Lavori in corso, vietato l'accesso per i prossimi anni (però non saprei quanti).
The point is - che fa molto British People - che prima non andavo bene in confronto agli altri, ma volevo imitarli. Ora, invece, non vado ancora bene ma non me ne frega, anzi, lo preferisco. Perché non voglio essere un "pezzo comune", ma un "pezzo raro"; magari un pezzo raro in mezzo a tanti altri pezzi rari tutti diversi. Voglio distinguermi ed essere un pugno nell'occhio di quelli che ti lasciano il livido nero per una settimana, se sapete cosa intendo.
In questo buco di città io soffoco, e ho tanta voglia di evadere e vedere e fare cose nuove, belle, diverse, per la miseria. Qui, qui... non lo so, mi sembra sempre di essere guardata storto perché, che ne so, ho il mio bracciale di cuoio largo o una maglia di un gruppo rock o leggo un libro in autobus o faccio discorsi e ragionamenti "troppo seri", che non si capiscono, e via dicendo.
Cristo, vorrei solo andarmene, ché qui la maggiorparte conosce la vecchia me, e la vecchia me sinceramente mi sta stretta. La vecchia me - per intenderci, quella di sempre prima dell'inizio del liceo -, a sentirsi guardata come sono stata guardata oggi avrebbe avuto voglia di piangere e scappare di corsa, e avrebbe cominciato a pensare "Oddio, chissà cosa avranno pensato/cosa si saranno detti dopo che me ne sono andata". La vecchia me di qualche anno fa si preoccupava troppo ed era tanto insicura e fragile da non fidarsi nemmeno di se stessa.
Se me la ritrovassi davanti, la vecchia me, l'abbraccerei forte e le direi tesoro, stai tranquilla, troverai anche tu il tuo posto, e ora lo sai perché sei qui di fronte a me; siamo la stessa cosa ma siamo diverse, lo vedi? Cambierai come tutti cambiano, e sarai forte, anche se qualche volta ancora piangerai, ma, davvero, non prendertela per certe cose, non starci male per quello che dicono. La gente non capisce, ecco cosa, ma io invece sì, alla perfezione.
Poi, forse, io e la vecchia me ci faremmo un bel pianto per tutto quello che è stato e che sarà, e magari poi rideremo forte come facevo con N. una volta, che ci facevano male le guance e tutta la faccia e ci veniva da fare la pipì per quando stavamo morendo dalle risate. E le direi, alla vecchia me, che qualcuno che ci tiene esiste, e che basta solo aprire gli occhi.
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