venerdì 28 settembre 2012

Gioventù bruciata.

Ah, santo cielo, in un liceo se ne vedono di tutti i colori, ogni giorno.
Vorrei rivolgere questo messaggio ad una determinata tipologia di persone in cui sono inclusi alcuni dei miei adorabili coetanei di sta minchia.
Nella mia scuola ci sono certi esemplari femminili da far girare la testa - lo dico anche se son femmina, perché è effettivamente così -; però, mie care, non potete - davvero, non potete - presentarvi in classe con la minigonna che più mini non si può, col vestitino/straccetto giro passera che se vi piegate vi butta il culo all'aria del primo simpatico giovanotto di passaggio senza che voi non risentiate di effetti collaterali (ovvero: poi non andate a lamentarvi se vi danno delle troiette). Non potete, ragazze mie, mettervi di fronte ad un povero cristiano con la scollatura profonda quanto il Gran Canyon e pretendere che vi parli guardandovi negli occhi.
E poi andiamo, fanciulle, un po' di pudore! Non dico di andare in giro con la tunica da suora, ma almeno coprirvi un po' le tette, al posto di strizzarvele fuori con un super push-up. 
Nel senso: a me non è che freghi molto di come vi vestite per andare a ballare il sabato sera, o di come uscite di casa per stare un pomeriggio con le amiche... però a scuola, dai, un piccolo sforzo potreste farlo.
E quella cosa del vedo-non vedo? Non esiste più? Ormai i ragazzi non devono nemmeno più utilizzare i loro pochi neuroni per fare lo sforzo di immaginare cosa ci sia sotto i vestiti. Non vi sembra triste? 
Alle tredicenni della mia cittadina che si conciano come se dovessero sempre e comunque andare in disco: non è che siete fighe se andate a darla in giro a tutti, e poi magari lo scrivete pure su Facebook. Così non vi fate desiderare, belle mie: vi date già via, ecco cosa. Nessuno mai vi corteggerà o cercherà di conquistarvi, perché i ragazzi sapranno già che siete delle tipe facili e non si sforzeranno nemmeno troppo. E vorranno da voi solo una cosa.
E poi, smettetela di scrivere cose alla donnavissutachetroppohasofferto. "Questo mondo è una merda" e stronzate simili. Ma l'avete mai visto, il mondo? Io no, e non credo l'abbiate fatto voi. Da dove nasce tutta questa vostra apparente sofferenza? Il ragazzo vi ha mollate (magari perché gli avete fatto pure le corna col tipo della vostra migliore amica)? Capita. E si cresce, con queste cose, si cresce. Non pensate che perché ora fumate canne e avete uno strato così di trucco sulla pelle e uscite la sera e bestemmiate (e tutte quelle altre cose che non sto nemmeno a scrivere), voi siate già belle che mature. Sapete cosa? Secondo me siete ridicole, e nient'altro. E poi, non ve l'ha detto, la mamma, che sotto la maglietta ci vanno i pantaloni, e non quella specie di tessutino semi-coprente che sono i leggins (o, peggio, i collant)?
I tacchi vertiginosi, una sigaretta in mano, una lunga serie di "storie amorose" e una forse più lunga serie di sveltine in qualche posto squallido non vi rendono delle donne. Non siete ancora entrate nell'adolescenza, per dio!

Cristo, mi sento circondata da gente così volgare e squallida da farmi venire la nausea. Sono davvero l'unica ragazza vergine che non fuma e non bestemmia e non va a ballare ogni santo sabato sera in qualche locale con dei ragazzi che ogni momento è buono per allungare le mani?
La cosa davvero triste, è che io, quelle ragazzine, le ho viste crescere da quand'erano delle marmocchiette col moccio al naso, ed erano così carine, ma così carine, che a guardarle ti veniva da sorridere. Adesso, quelle che erano marmocchiette, non le riconosci più, con tutta la terra che c'hanno sul viso e tutto l'ombretto scuro che c'hanno sugli occhi. Io mi chiedo: e i loro genitori? Possibile che non dicano niente? Se mio padre mi vedesse uscire a quel modo, mi darebbe una di quelle sberle da farmi saltare la testa.
Pensare che quelli che si salvano, qui, si contano sulla punta delle dita. Fanculo, voglio andarmene da 'sto posto.


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