Latino: FUCK!

Sto cercando di studiare e non capisco niente. Sono disperata.
Ho sparecchiato, messo a posto il salone, fatto il bucato e steso la biancheria ad asciugare. Mi sono seduta sul prato, con la voce di Janis Joplin nelle orecchie.
Non so bene se aspettassi che qualcuno mi chiamasse al di là del muro che circonda il giardino o cosa. C'era un gran bel sole e faceva caldo. Non ho fatto altro che pensare a ieri pomeriggio, ad A. L'ho pure sognato. E' da ieri sera che continua a battermi forte il cuore.
C'è una vocina, dentro di me, che dice "Ah, e quindi ci si sente così ad essere innamorati, eh?" e un'altra parte di me, quella razionale, forse, non ci crede.
Conosco A. da una vita, fin da quando eravamo all'asilo. Quindi, cioè, io lo conosco, lui mi conosce. Nel senso, è vero, non irraggiungibile. C'è. E quel Marco?, vi sarete chiesti (o forse no). Marco, ecco, può anche fottersi. Non mi ha guardata una volta una, non ci penso più, è lontano dalla mia vita, dal mio cuore, dalla mia testa. E' carino e nient'altro, punto.
A parte questo, prima un vicino suonava della bella musica al pianoforte, uno ha fatto due starnuti così forti che hanno riecheggiato per tutto il quartiere, e altri tagliano l'erba.
Una prof che è venuta a farci supplenza qualche giorno fa ha detto "Eh, il periodo migliore è quello del liceo, godetevelo fino in fondo! Poi iniziano i pensieri e le cose da fare..." E io ho pensato che non è affatto vero, che il liceo è duro, l'adolescenza bastarda e le cose da fare e i pensieri ci sono anche adesso. Solo che gli adulti ricordano solo le cose belle, o non vogliono ricordarsi il resto perchè fa male anche a loro.

C.