giovedì 11 agosto 2011

Blu cobalto

Il lunedì azzuro cielo.
Il martedì giallo ocra.
Il mercoledì è blu cobalto.
Il giovedì rosso terra bruciata.
Il venerdì verde menta.
Il sabato arancio pastello (ahah. Manco a farlo apposta; vedi url).
La domenica rosa caramella.


Ecco, è una cosa un po' stramba, ma mi piace dare un colore alle parole. Ecco, mi ricordo che questa mania è cominciata tipo all'asilo, quando sulla parete verde della classe c'era appeso un trenino ritagliato da un pezzo di carta. Ogni vagancino aveva un colore, e per ognuno c'era scritto un giorno della settimana. E' così che ho imparato i giorni della settimana; ed è così che ho imparato a dare colore ad ogni cosa, perfino alle parole.
E' strano, perchè son passati più di dieci anni e io ancora c'ho fissa in testa l'immagine di questo trenino colorato. Certe cose non te le togli più, dico io.
A proposito di memoria; spero che i miei fratelli si ricorderanno, quando saranno mariti o padri o quel diavolo che saranno, che la loro cara ed adorata sorellina s'era sbattuta un sacco per loro. Che era lei a fare i mestieri, in casa, mentre loro un cavolo.
Ma comunque. Non ho idea di quando riuscirò a scrivere tutto quello che devo scrivere; già comincio a sentire che i ricordi mi scivolano via dalla testa, come se mi saltassero giù dalle orecchie e scappassero chissà dove.
In più ho caldo e devo finire di vedere I segreti di Brokeback mountain (una gran figata, con quel geniaccio di Heath Ledger). Sono stata da Fede S., in questi giorni, a finire i compiti di matematica. Non li abbiamo ancora finiti, comunque. Mi ha prestato due libri. Domani parto per il mare (sì, sto sempre in giro) e torno domenica prossima. Settembre si sta avvicinando troppo velocemente per i miei gusti. Sono stata a dormire a casa di M., ieri, con L. Il suo appuntamento è andato in fumi (il tizio con cui doveva uscire aveva un virus che lo faceva vomitare ogni dieci minuti, quindi hanno rimandato). Mia madre m'ha fatto una sfuriata perché non ho telefonato per avvisarla di una roba. Manco mi fossi drogata.
Comunque, appena tornata dall'Inghilterra, ho trovato mio fratello con: i piedi più grandi, le mani più grandi, l'apparecchio fisso (prima aveva quello mobile), dieci centimetri in più (ora non gli manca molto per arrivare ad essere alto come mio padre, che è 1.85), la voce più profonda, e un sacco di peli sulle gambe (okay, questo potevo anche risparmiarvelomelo, ma... è vero!, lo giuro).
E in Marocco sono diventata più alta di alcune mie cugine. E una mia cugina, che è più piccola di un anno di me, è più alta. E' bello perché stiamo tutti crescendo. E forse è anche un po' triste, perchè gli anni passati non ritorneranno mai.
E Bob Marley e la sua voce e le sue canzoni mi rilassano un sacco. Mi piace.
E io mi ascolto somewheeeere oveeeer the raaaainboooow e me ne frego del mondo, che certe volte mi sa che gira un po' storto.




Cherry

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