Oggi mio fratello ha cominciato le elementari e ha fatto il suo primo allenamento di calcio. La divisa azzurra gli arrivava sotto le ginocchia, e le maniche della maglia dovevano essere arrotolate fin sopra il gomito perché eran troppo lunghe.
Io sono felice. Per lui e per la giornata, che è stata strafavolosa.
L. mi aveva chiesto di uscire con dei suoi amici, tra cui Ivan, il suo nuovo ragazzo. Diceva di voler la mia approvazione e che per lei il parere più importante è il mio (roba che quando l'ha detto mi son sciolta).
E' stata una lunga giornata, e non credo di riuscire a scrivere tutto quello che è successo, ma proverò a dire qualcosa, perché è stato memorabile.
Prima di tutto, ho conosciuto dei ragazzi con un cervello.
Siamo andati tutti insieme in fiera, e sono riuscita a conoscerli, bene o male, un po' tutti. Avevano dei soprannomi strani, come Fragola e Iaio. Abbiamo fatto un giro lì, e parlato e parlato. Faceva un caldo bestiale. Erano troppo forti, per la miseria, e un sacco socievoli - proprio la gente che avevo voglia di conoscere -. Ho parlato con alcuni di film e musica e abbiamo ascoltato ciascuno dagli Mp3 degli altri e discusso un po' di tutto. Ho attaccato bottone con molti, e li ho trovati troppo divertenti.
L. e Ivan - dolcissimo, lui - continuavano a stringersi e a baciarsi, e io e un'altra ragazza non facevamo altro che ripetere l'una all'altra Ma quanto cazzo sono belli!
Dopo un paio d'ore a zonzo lì attorno, per via del caldo, abbiamo deciso di rifugiarci in un parco lì vicino. Ci siamo seduti in cerchio ed eravamo qualcosa come una ventina, forse anche più - c'era gente che continuava ad aggiungersi -. Alcuni continuavano a scattarci foto. Ci siamo passati a turno una bottiglia di liquore alla castagna, che era buono assai. Altri fumavano (sigarette e non), e qualcuno s'era procurato del fumo. M'hanno offerto pure da fumare, ma io ho rifiutato, anche perché mi sono ricordata di quello che mi aveva detto mio padre stamattina, prima d'uscire: Fai la brava. E mi si ripeteva in testa come un mantra, e poi non m'andava proprio. Manco un tiro.
La cosa più bella, è stata scoprire che quei ragazzi hanno un cazzo di cervello. Erano secoli che non vedevo tanti cervelli maschili così sviluppati messi insieme. Abbiamo parlato di un mucchio di cose; di film, libri, musica, politica. Abbiamo parlato delle rivolte del '68, e di quanto avremmo voluto esserci, in quel periodo. E abbiamo parlato di cantanti e rock, del rock che non è mai morto. Dovevate vedere in che modo discutevamo! Cioè, ognuno con la sua idea bella piantata nel cervello, e pure idee intelligenti! Io ovviamente non ho perso l'occasione per esibire la mia parlantina loquace, e continuavo a parlare e parlare e stavo da favola. Cioè, non mi capita spesso di poter discutere di certe cose con coetanei. Porcaccia, coetanei non so se ve ne rendete conto. Io ancora non ci riesco, tanto sono sorpresa - e qua si può capire la mia considerazione nei confronti degli adolescenti maschi -.
C'erano un mucchio di ragazzi e qualche ragazza, comunque. Cioè, pure loro - i ragazzi -facevano gli idioti eccetera, ma come tutti, no? Boh, certe cose non si riescono a spiegare bene.
Poi c'era Iaio che ha messo la testa sulle mie gambe e s'è sdraiato e mi guardava con quegli enormi occhioni azzurri da cucciolo. Alla fine della giornata era come se li conoscessi da sempre. Non volevo andarmene, e mi lamentavo con L. e lei diceva Dobbiamo muoverci, cazzo, altrimenti mio padre mi spara!
E così ci siamo mossi, ma per davvero, e io, L., Ali e Fil (due ragazzi della nostra città) abbiamo preso la metro e ci siamo seduti per terra, sul fondo, a gambe incrociate e Fil aveva gli occhi rossi e io gli ho chiesto se si era fatto una canna, ma Fil non fuma e quindi niente. Tra l'altro io e lui eravamo lì, spalla contro spalla, a piangerci addosso Siamo soliiii, come cani! e c'era L. che era troppo felice e non faceva altro che sorridere - non fa altro, ormai - e arrossire in continuazione e io e Fil ci deprimevamo ancora di più. Allora gli ho detto che dato che entrambi siamo soli potremmo metterci insieme o roba simile, e lui s'è messo a ridere e ha continuato, per tutto il viaggio in metro e bus, e chiedermi Ci baciamo?, Ci baciamo? (in realtà erano dei Ci facciamo? Solo che dire baciarsi è molto meglio di farsi, mh? Quindi ho cambiato. N.d.A.), Eddai! Io gli rispondevo Un'altra volta, magari, eh?
Fil dice che vuole diventare un Black Metal e io lo prendo in giro.
Ecco, niente, mi son divertita da matti e spero di uscire di nuovo con loro.
Ormai ci sei dentro, nel gruppo, m'ha detto Fil. E la cosa non può farmi altro che piacere.
Prima Ali era scesa alla sua fermata, poi l'ha fatto pure Fil, e poi L., e io son rimasta lì, col sole arancione che stava tramontando negli occhi, e intanto mi sentivo così parte di qualcosa da essere tanto felice e non smettere di sorridere. L'ultima - e unica, forse - volta che mi son sentita parte di qualcosa di altrettanto - e forse più - grande, è stato il periodo in Inghilterra, che a ripensarci mi sento un nodo stringermi la gola.
Comunque ho comprato il diario, che è verde e bello e dell'Invicta, anche se della marca non me ne frega. E' verde e lo adoro e i compiti ancora non li ho finiti.
C.
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